domenica 26 ottobre 2008

LE PROPOSTE DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE SCUOLE IN LOTTA

Si è riunita lo scorso 18 ottobre, a Roma, l'assemblea nazionale delle scuole in lotta contro le politiche berlusconiane che tendono a distruggere la scuola pubblica, promossa da un coordinamento di scuole romane in lotta.

Presenti complessivamente 200 persone circa, provenienti da una undici regioni (poco sud: Campania, Sicilia, Sardegna e molto centro-nord.

Numerosi gli interventi specialmente quelli dei docenti. Hanno preso la parola anche alcuni genitori e uno studente dell'università di Roma che ha invitato il movimento della scuola ad unirsi con quello dell'università perché gli obiettivi sono comuni. Tutti gli interventi dato un giudizio molto positivo sulls riuscita dello sciopero del 17 e hanno sostenuto la netta opposizione a quanto il governo Berlusconi sta facendo in campo scolastico. Diversificazioni sono emerse invece su tempi e modalità di prosecuzione della mobilitazione. L'assemblea, infatti, è stata caratterizzata da un vivace scontro tra una componente maggioritaria che fa riferimento ai Cobas e una minoritaria che fa capo alla sinistra Cgil: quest'ultima (camuffata sotto sigle di coordinamenti cittadini) si espressa per la partecipazione allo sciopero dei sindacati concertativi del prossimo 30 ottobre, (pur affermando che la piattaforma di indizione non è condivisibile) allo scopo di rovesciarne i contenuti e far emergere quelli più radicali del movimento. La maggioranza dei partecipanti non si riconosceva in questa posizione considerandola un mandato ai concertativi di andare a trattare col governo sui tagli. Vista l'impossibilità di far passare la sua posizione, sul finire della riunione, al momento di individuare le proposte largamente condivise emerse, la sinistra Cgil di Milano e Torino hanno abbandonato l'assemblea. In ogni caso i lavori sono proseguiti e sono uscite le seguenti proposte, che avanzeranno se ci sarà la volontà di sostenerle nelle varie realtà di lotta:

1) assemblee regionali e territoriali l'8 novembre;

2) una giornata nazionale di mobilitazioni il 15 novembre a carattere regionale e provinciale;

3) un'assemblea nazionale con gli studenti universitari e medi il 16 novembre a Roma;

4) una possibile manifestazione nazionale a Roma di tutto il popolo della scuola pubblica il 6 dicembre, sulla base anche di una stretta alleanza tra lavoratori scuola-università e studenti universitari e medi.