venerdì 19 dicembre 2008

Il maquillage obbligato del Piano Gelmini


Che le lotte di questi mesi abbiano avuto un forte impatto sulla società e sulla politica scolastica di Tremonti-Gelmini è dimostrato dai toni e dalle forme del Piano Gelmini, così come è stato presentato ieri.

Se guardiamo al senso generale del Piano per ciò che riguarda il primo ciclo non è certo il caso di entusiasmarsi. La ministra fotografa infatti così la nuova articolazione del suo progetto in materia:

"Non c'è alcuna marcia indietro. Non abbiamo cambiato idea sul maestro unico. Deve essere chiaro che il modello dei tre maestri su due classi non esiste più. Se le famiglie sceglieranno l'orario a 24 ore la classe avrà il maestro unico, se opteranno per l'orario più lungo esso sarà affiancato da altri maestri".

In quest'ultimo caso, aggiungiamo noi, si affermerà la maestra prevalente e cioè una simil-maestra unica affiancata da insegnanti di inglese o religione del tutto "marginali" nella conduzione della classe; mentre comunque spariranno i moduli e la "pari dignità" tra il gruppo docente delle tre maestre su due classi, insomma il modello didattito collaborativo e collegiale.

Sul piano generale finanziario e dei tagli complessivi il Piano presentato ieri prevede il varo di "misure compensative idonee a garantire i complessivi obiettivi di riduzione di 132 mila posti d lavoro", cioè il rispetto di quella "clausola di salvaguardia" dei tagli voluta da Brunetta-Tremonti per blindare l'ennesimo pesante taglio nella spesa per l'istruzione pubblica.

Tuttavia, sarebbe sbagliato sottovalutare come a tutto ciò si stia accompagnando non solo un significativo rallentamento dell'intero progetto distruttivo anti-scuola ma anche un'operazione di "maquillage" obbligato del Piano, che dimostra quanto abbia inciso il poderoso movimento del popolo della scuola pubblica e come il governo sia stato costretto a recepire l'impopolarità della propria impostazione di politica scolastica.

I tagli alle superiori, e segnatamente negli istituti tecnici, vengono rinviati di un anno almeno, così come l'aumento del numero massimo di alunni per classe e il ridimensionamento degli istituti. Resta il tempo prolungato alle medie inferiori e non c'è la riduzione per il sostegno all'handicap: e, più in generale, l'intero linguaggio relativo al tempo pieno e alla maestra unica viene riformulato e abbellito.

Dunque, gran parte dello scontro resta aperto, si dimostra che la lotta comunque paga, sopratutto se investe contemporaneamente l'intero ciclo scolastico, dalla materna all'Università, e con la partecipazione di tutti i protagonisti dell'istruzione pubblica. Sarà quindi decisivo mantenere in piedi e rafforzare il movimento in difesa dell'istruzione pubblica, affrontare con la maggior unità possibile tutti i prossimi passaggi, dalle iscrizioni al braccio di ferro sulle classi a tempo pieno, dai regolamenti attuativi alle misure sulle superiori. Di certo i Cobas saranno in prima fila per dare il proprio totale contributo in questa direzione

Cobas Scuola

lunedì 8 dicembre 2008

TELEX DA MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA' E RICERCA - GABINETTO

Prot. AOOUFGAB N. 9738/GM



AT DIRETTORI GENERALI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI - LORO SEDI
AT DIRIGENTI UFFICI SCOLASTICI PROVINCIALI - LORO SEDI ROMA, 1 DICEMBRE 2008

Oggetto: COBAS - SCUOLA. SCIOPERO NAZIONALE DELLA SCUOLA PER IL 12 DICEMBRE 2008. COMPARTO SCUOLA.


SI COMUNICA CHE I COBAS (COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA), "INDICONO PER IL GIORNO 12 DICEMBRE 2008 UNO SCIOPERO NAZIONALE PER L'INTERA GIORNATA PER TUTTO IL PERSONALE DELLA SCUOLA DOCENTE, DIRIGENTE ED ATA, DI OGNI ORDINE E GRADO, IN ITALIA E ALL'ESTERO".

L'AZIONE DI SCIOPERO IN QUESTIONE INTERESSA IL SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE "ISTRUZIONE" DI CUI ALL'ART. 1 DELLA LEGGE 12 GIUGNO 1990, N. 146 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI E ALLE NORME PATTIZIE DEFINITE PER IL COMPARTO "SCUOLA", AI SENSI DELL'ART. 2 DELLA LEGGE MEDESIMA.

PERTANTO IL DIRITTO DI SCIOPERO VA ESERCITATO IN OSSERVANZA DELLE REGOLE E DELLE PROCEDURE FISSATE DALLA CITATA NORMATIVA.

NEL RICHIAMARE LA PARTICOLARE ATTENZIONE SULLA NECESSITA' DEL RISPETTO DELLA SUINDICATA NORMATIVA, SI PREGANO LE SS.LL., AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 6 , DELLA LEGGE 12 GIUGNO 1990, N. 146, E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI, DI ATTIVARE, CON LA MASSIMA URGENZA, LA PROCEDURA RELATIVA ALLA COMUNICAZIONE DELLO SCIOPERO ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E, PER LORO MEZZO ALLE FAMIGLIE ED AGLI ALUNNI, ED ASSICURARE DURANTE L'ASTENSIONE LE PRESTAZIONI RELATIVE AI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI COSI' COME INDIVIDUATI DALLA NORMATIVA CITATA.

SI PREGANO INOLTRE LE SS.VV. DI INVITARE I DIRIGENTI SCOLASTICI A FAR PERVENIRE I DATI RELATIVI ALLE ASTENSIONI DAL LAVORO DEL PERSONALE DEL COMPARTO, AI SENSI DELL'ART. 5 DELLA LEGGE 146/90, UTILIZZANDO IL SISTEMA INFORMATIZZATO DEL MINISTERO - HOME PAGE SITO WWW.MPI.IT RETE INTRANET - SEZIONE "QUESTIONARI E RILEVAZIONI", SELEZIONANDO LA VOCE "RILEVAZIONE SCIOPERI".

IL VICE CAPO DI GABINETTO
(Dr. Emanuele Fidora)

venerdì 5 dicembre 2008

Sabato prossimo 6 dicembre due manifestazioni, entrambe importanti.

Al mattino alle ore 9,30 un corteo partirà dallo stabilimento Thyssenkrupp

corso Regina Margherita 400 Torino a un anno esatto dall'omicidio di sette lavoratori,

da una strage creata e programmata dalla produzione e dal profitto padronale,

con la correità di quelle organizzazioni sindacali pronte a firmare di tutto

e a consentire turni e orari massacranti, con i lavoratori lasciati soli in balìa dell'inferno.

A un anno di distanza l'avvio di un processo con incriminazioni pesanti e adeguate

per i padroni della morte è sicuramente un fatto positivo ma che rischia di riprodurre una situazione

fin troppo nota e denunciata, ovvero l'abnegazione di una parte purtroppo minoritaria della

magistratura contrapposta ad uno scenario sociale devastante

anche perché soggiogato da forze politiche e sociali omologate e convergenti nella sottomissione

culturale e fisica al potere e nella rimozione, oscuramento e riproduzione di

tutte le più gravi contraddizioni.

Mentre è quotidiano l'elenco cadenzato e costante di nuovi omicidi sul lavoro, proprio in questi

giorni un'altra fabbrica molto simile alla Thyssen sta instradandosi in provincia

di Torino sulla via della dismissione e dell'abbandono.

Alla Teksid Aluminum di Carmagnola è stato da poco richiesta e prontamente concessa

una cigs in deroga per oltre 100 lavoratori che altro non è se non l'avvio di una procedura di

espulsione progressiva degli attuali circa mille lavoratori:

una scelta politica assolutamente indipendente dalla crisi finanziaria

conseguente alla decisione di non rinnovare impianti

e men che meno sistemi di sicurezza

ma di avviare lo stabilimento verso l'esaurimento.

I lavoratori di Carmagnola hanno probabilmente ancora alcuni "pochi" anni di lavoro,

nei quali lo scenario più probabile è uno stillicidio di fuoriuscite

con l'aumento proporzionale dei rischi e dello sfruttamento per chi resta.

E' una situazione fra tante, troppe.

Saremo in piazza il 6 dicembre per contrastare questi percorsi,

per agire ora e subito senza aspettare che altre tragedie si compiano.

Manifestazione NO TAV in Val di Susa

Al pomeriggio del 6 dicembre, a SUSA, alle ore 14.30

con un corteo da piazza della Stazione

il popolo della Valle e della opposizione a un altro progetto di morte, il TAV,

circonderà Susa ribadendo il secco e incondizionato NO

a tutte le grandi opere del profitto sulla pelle del lavoro, delle popolazioni, del territorio.

Dopo i proclami di Berlusconi e gli annunci del governo di voler procedere con la forza,

dopo l'alleanza trasversale del partito degli affari e delle speculazioni,

e dopo anche alcune ormai impacciate e desolanti defezioni dalla lotta da parte di amministratori locali

si vuole rendere chiaro e visibile a tutti che il NO TAV

è un progetto politico di difesa e riqualificazione ambientale e sociale del territorio

ampiamente condiviso dal popolo della valle

patrimonio ormai di tutti coloro che si battono contro l'ingiustizia e la sopraffazione.

Un appuntamento quindi molto importante,

decisivo per il rafforzamento e l'allargamento della battaglia.

Anche qui ci saremo e invitiamo ad esserci.

Il 12 si sciopera contro la politica scolastica del governo Berlusconi

Cari/e,
come saprete il 12 Dicembre ci sarà lo sciopero generale indetto dai Cobas e da tutto il sindacalismo di base (Cub e Sdl) e dalla Cgil.
E' una data fondamentale per tanti aspetti: la crisi che sta investendo i settori produttivi, i tagli previsti per i servizi essenziali (scuola, sanità,...) e, non ultimo, il taglio netto sui salari di tutti i lavoratori (vi ricordo che il nostro contratto è scaduto da 11 mesi e per il 2008 avremo un aumento di 8 EURO LORDI MENSILI I!!!)
E poi c'è la questione scuola che rimane ancora aperta: dovranno uscire i decreti attuativi (li pubblicheranno a dicembre durante le vacanze???), hanno ritardato le iscrizioni e c'è la possibilità di ripetere quello che abbiamo fatto con la Moratti (anche in quel caso la riforma era stata votata dal parlamento ma la grande mobilitazione di insegnanti, Atta, studenti e genitori la bloccò nell'attuazione).
I Cobas, assieme agli altri sindacati di base, hanno deciso di fare, per il 12 Dicembre, un corteo unitario con gli studenti medi e universitari.
Il concentramento è in piazza Vittorio (stessa piazza dove si concentrerà la Cgil) alle ore 9,30. ma il nostro corteo non finirà in piazza Castello per ovvi motivi: non abbiamo alcuna intenzione di ascoltare Panini (quello che fino a ieri ha condiviso i tagli alla scuola effettuati dai governi amici, quello che ha accettato la controriforma delle pensioni, la distruzione del contratto nazionale, ecc...) e non condividiamo la stessa piattaforma (chiediamo l'abrogazione delle leggi Brunetta e Gelmini non certamente la rinegoziazione per metterci d'accordo dove effettuare i tagli!!)
Il nostro corteo, assieme agli studenti che in questi mesi sono stati i protagonosti della lotta, supererà piazza Castello e arriverà sotto la sede dell'unione industriale per gridare forte: LA VOSTRA CRISI NON VOGLIAMO PAGARLA NOI!!!
In questo corteo, Il popolo della scuola pubblica sarà ben visibile e sfilerà dietro uno striscione unitario (senza sigle) aperto a tutti i lavoratori della scuola che condividono la nostra piattaforma.
Chiediamo, quindi, a tutti/e di partecipare alla manifestazione del 12 assieme allo spezzone di studenti, insegnanti, ata che hanno a cuore la scuola pubblica e che trovano intollerabile che il governo, mentre decide di investire somme stratosferiche per salvare le banche fraudolente e i banchieri corsari, continui a tagliare posti di lavoro, salari, scuola e servizi pubblici.
Ci vediamo venerdì 12 in Piazza Vittorio alle ore 9,30 (ci sarà, ben visibile, un camion con le bandiere Cobas, Cub e Sdl).