lunedì 13 ottobre 2008

Lo sciopero lo fanno non contro il Governo, ma contro i COBAS

Per chi aveva ancora dei dubbi:

Scuola, Bonanni: «Se il governo ci convoca per discutere revochiamo lo sciopero»

ANSA ROMA (12 ottobre) - La Cisl potrebbe rinunciare «volentieri» allo sciopero generale sulla scuola «alla condizione che il governo convochi noi e gli enti locali per discutere come si riorganizza la scuola». Lo ha affermato il segretario generale del sindacato, Raffaele Bonanni: «Siamo per la riforma della scuola di popolo, perché i lavoratori non possono mandare i figli alle scuole private ma se ne deve discutere davvero - ha detto Bonanni - Se Berlusconi vuole riappacificarsi deve convocare una riunione e so che tutto spinge in questa direzione. Così le energie potremo spenderle per cose più importanti».


Risulta sempre più evidente che lo sciopero indetto da Cgil-Cisl-Uil-Snal-Gilda per il 30 Ottobre non è stato indetto per contrastare la politica scolastica del governo Berlusconi bensì lo sciopero del 17 Ottobre proclamato dai Cobas.

Lo hanno chiamato sciopero unitario e dopo solo 2 giorni dalla proclamazione la Cisl si sfila mentre lo Snals (visitate il sito http://www.snals.it/pageditorialeHp.asp?Doc=gio2062008&Classe=CollAr&Articolo=1) annuncia la propria piattaforma:

"Le nostre proposte

Lo Snals-Confsal, che si è battuto e continua a battersi per il ripristino della serietà degli studi e per restituire il giusto valore alla scuola del “leggere, scrivere e far di conto”,non può accettare questo ritorno al passato che penalizzerebbe in primo luogo gli alunni: in un tempo scuola di 24 ore settimanali, l’offerta formativa verrebbe drasticamente ridotta, alcuni nuovi insegnamenti introdotti negli anni, come l’informatica e l’inglese, indeboliti, e la qualità della scuola compromessa.

Fermo restando che l’organizzazione modulare va salvaguardata, lo Snals-Confsal ritiene che siano possibili altre forme di contenimento della spesa nella scuola primaria: ad esempio abolendo le compresenze e prevedendo 18 ore frontali di insegnamento per ciascun docente.

Le restanti 4 ore necessarie per completare le 22 di insegnamento previste dal contratto di lavoro, potrebbero essere utilizzate per le supplenze di circolo o di plesso, il che comporterebbe una diminuzione della spesa per le supplenze brevi.

Si potrebbe inoltre ipotizzare un modello organizzativo di tre insegnanti su due classi che preveda un insegnante “prevalente”, a rotazione, almeno all’inizio del ciclo, prevedendo un orario settimanale di lezione di almeno 27 ore;sarebbero così salvaguardati moduli, tempo scuola e insegnamenti.................."

Sono queste le basi su cui i Sindacati "rappresentativi" hanno chiamato i lavoratori della scuola allo sciopero del 30 Ottobre, quando oramai il decreto Gelmini sarà legge (vi ricordo che già domani il decreto è al senato e sarà votato, presumibilmente, tra il 22 e 24 Ottobre)?

Facciamo appello dunque a tutti/e i docenti ed Ata, studenti, genitori e cittadini/e intenzionati a difendere e migliorare la scuola pubblica, perché scioperino nell’unico giorno efficace a disposizione, il 17 ottobre 2008, e partecipino alla Manifestazione Nazionale di Roma (Piazza della Repubblica, ore 10), collocandosi, con i propri simboli e bandiere, dietro lo striscione unitario “NO ALLA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA”, firmato da “Il popolo della scuola pubblica”.