martedì 16 ottobre 2007

CONTRATTO FARSA PER LA SCUOLA

L’annuncio a sorpresa della firma, a 22 mesi dalla scadenza, del contratto della scuola da parte di Cgil-Cisl-Uil-Snals-Gilda, proprio alla vigilia del “referendum” sul Protocollo del 23 luglio, è una ulteriore mossa propagandistica puntualmente amplificata dai media: finalmente 1.200.000 docenti e Ata, di cui circa un terzo precari, possono tirare un respiro di sollievo e godere di aumenti “sostanziosi”.
Eppure, ancora una volta, si tratta di una messinscena fraudolenta: i 140 euro di aumento sbandierati per i docenti e i 100 per gli ATA sono solo per fine carriera (chi ha meno anni di servizio o è precario non si troverà certo tali cifre mensili di aumento), ma soprattutto sono aumenti lordi.
Gli aumenti mensili totali netti saranno in busta paga solo a marzo 2008 e saranno i seguenti: per un collaboratore scolastico con 21 anni di anzianità euro 53,68; per un assistente amministrativo con 21 anni di anzianità euro 60,70; per un docente di scuola media con 21 anni di anzianità euro 77,84.
Un autentico scandalo è quello degli arretrati: per il 2006 ce li hanno fregati, non ci sono aumenti contrattuali, ma solo l’adeguamento dell’Indennità di Vacanza Contrattuale (9 euro medi lordi) e un lieve incremento per i docenti della RPD (Retribuzione Professionale Docente) di euro 11,35 lordi e per gli ATA del CIA (Compenso Individuale Accessorio) di circa 11 euro lordi. Per il 2007 avremo solo circa il 50% dei “faraonici” aumenti, il resto sarà calcolato a partire dal 2008. Così ci vengono sottratti circa un migliaio di euro a testa spettanti come arretrati per il ritardo della chiusura del contratto.
I 1.800 euro di arretrati sbandierati ai quattro venti dai magliari di Cgil-Cisl-Uil e avallati dal Sole 24 Ore del 9/10/2007 (che però calcola il percepimento degli arretrati a partire dal 31/3/2008) si riducono al netto a 416,13 euro per un collaboratore scolastico ad inizio carriera, a 592,13 euro per un docente elementare ad inizio carriera e a 972,38 euro per un docente delle superiori con 35 anni di anzianità.
Quindi gli aumenti medi netti dal 2008 saranno di 70 euro per i docenti e 50 euro per gli ATA.
Altro che aumenti, con queste cifre non viene neppure coperta l’inflazione del biennio trascorso! Gli unici veri aumenti sono per le ore d’insegnamento aggiuntivo lievitate a 35 euro lorde l’una e quelle di recupero a 50 euro, perché governo e Cgil-Cisl-Uil spingono all’aumento dell’orario di cattedra, all’esaltazione dello straordinario che, con l’accordo del 23 luglio, godrà di forti sgravi contributivi.
Buona parte del contratto firmato, poi, deve essere ancora finanziato (cfr. art. 90) ed i soldi saranno inseriti nella Finanziaria 2008.
In più, pazzesca novità, nell’art. 1, comma 4, del nuovo contratto si recepisce l’art. 48, comma 3 del decreto legislativo 165/2001, che innesca una clausola di dissolvenza, secondo cui, se il governo, non dovesse più avere i soldi per sostenere i relativi oneri, gli stipendi potranno anche diminuire.
E’ di fatto un accordo per la triennalizzazione “sperimentale” del contratto, ennesimo attacco al potere di acquisto dei nostri stipendi, dato che non esiste alcun meccanismo di salvaguardia dall’inflazione, funzione che un tempo assolveva egregiamente la cara vecchia scala mobile.
Tra poco saremo di nuovo in vacanza contrattuale e chissà quanto aspetteremo per un altro rinnovo.
Ma questo contratto “mette le cose a posto”, infatti non basta che l’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) non sia mai stata puntualmente versata dal governo ai dipendenti pubblici, bisogna andare oltre e, per evitare che i tribunali diano ragione alle migliaia di ricorsi presentati dai Cobas della Scuola per il pagamento immediato dell’IVC, allora governo e sindacati concertativi stabiliscono che anche formalmente sia cancellato l’automatismo e che l’IVC potrà essere versata soltanto dopo un’ulteriore contrattazione ed accordo siglato centralmente tra ARAN e sindacati amici.
Noi continuiamo con coerenza a batterci contro questa maxi-truffa che ci impoverisce sempre più, per ottenere un vero contratto che riconosca il ruolo imprescindibile della scuola pubblica e di coloro che la fanno funzionare, per aumenti degli organici e assunzioni dei precari in misura adeguata alle esigenze reali della scuola pubblica, contro i tagli previsti dalla Finanziaria 2008, per cancellare l’accordo del 23 luglio sul welfare, che diminuisce le pensioni ed aumenta l’età pensionabile e la precarietà.

COSTRUIAMO VENERDI’ 9 NOVEMBRE
LO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA