domenica 6 gennaio 2008

IL MINISTRO FIORONI NON RECUPERA, SOSPENDIAMOLO!!!


Con il Decreto ministeriale del 3 ottobre scorso e la successiva Ordinanza del 5 novembre, il Ministro Fioroni entra nel merito delle attività di recupero per le/gli studenti ad anno già iniziato, d'autorità, senza consultare gli operatori della scuola, ma utilizzando un semplice atto amministrativo. In particolare l'Ordinanza Ministeriale 92 del 5 novembre crea un coaervo di problemi che sembrano far implodere la stessa attività didattica già programmata dalle scuole, e altri ne solleva di difficile soluzione. Si pongono innanzitutto: questioni didattiche, per il sovrapporsi di modalità di recupero che ad attività scolastica già iniziata ed impostata comporterebbero la riformulazione dei Piani dell'offerta formativa e delle programmazioni già in atto, nonché la definizione di nuove modalità e percorsi per interventi che non possono essere improvvisati, ma vanno pensati, modulati, analizzati con serietà, se non si vuole trasformare la scuola in un gigantesco fast food del recupero; problemi di efficacia dell'intervento per le attività di recupero di fine anno, se il recupero deve avvenire entro il 31 agosto e gli studenti terminano le lezioni il 10 giugno, mentre gli insegnanti sono ancora impegnati in attività di scrutinio, progetto e in esami finali che si concludono, se va bene, a metà luglio, quando si terranno i corsi direcupero? Nel periodo di peggiore canicola? Tra la seconda metà di luglio e il 31 agosto? Quando le città si svuotano e gli studenti e docenti sono, si sa, al massimo delle proprie facoltà? sindacali , quali la negazione nei fatti del diritto al godimento delle ferie, visto quanto detto sopra; economici: i fondi a disposizione non rendono possibile la relativa copertura economica, per cui i corsi dovranno essere sovraffollati, effettuati per più gruppi di alunni e per classi diverse tra di loro per programma e impostazione privilegiando alcune aree disciplinari a discapito di altre, determinando così l'inefficacia dell'intervento. Per non parlare della possibilità di sospensione della normale attività didattica per dare luogo a forme di recupero in itinere che potranno vedere decurtato anche il 20% dell'attività di insegnamento a favore dei corsi stessi. Per questi motivi i COBAS chiedono l'immediato ritiro dell'Ordinanza Ministeriale del 5 novembre scorso e sottolineano come organizzazioni sindacali, che non sono intervenute nel merito della questione in relazione al disagio di docenti e studenti, sono stati invece solerti sostenitrici delle ragioni dei Dirigenti scolastici i quali individuano, sì, a loro volta gravi problemi determinati dall'OM in questione, ma chiedono che l'organizzazione e la gestione delle procedure sia totalmente affidata ai dirigenti (con buona pace del potere degli organi collegiali).