La nostra disponibilità a essere propositivi si è scontrata con la rigida imposizione dei privilegi della “casta” di Cgil Cisl e Uil. Penalizzati nell’urna, si oppongono sia alla convocazione di un’assemblea in orario di servizio, sia a consentire, la consulenza esterna alle 2 RSU Cobas nonostante loro siano in 7 nella delegazione trattante!
Tanto ardore andrebbe investito per battaglie migliori?!
Ma la questione di fondo è:
- l’organizzazione delle prestazioni lavorative (orario, intensificazione, attività aggiuntive, straordinario, rientro in agosto, 35 ore;
- la trasparenza nella distribuzione delle ingenti risorse dell’Istituto e la sua condivisione
- la flessibilità didattica e organizzativa
nelle loro ricadute sindacali sono materia su cui è legittimo e necessario far discutere liberamente il personale della nostra scuola?
Noi facciamo la nostra parte nel denunciare la mancanza di democrazia e continueremo ma la delega nell’urna che ci avete consegnato è solo metà della vostra parte. Serve che il silenzio, rassegnato o timoroso, si rompa!
Si rompano le pressioni interne che negano diritti basilari che attengono alla gestione dell’Istituto: la dignità del lavoro è un bene supremo.
Ma si rompano anche le imposizioni esterne della “casta” che negano la critica sui miseri aumenti contrattuali e la perdita degli arretrati, che impongono il referendum farsa sul taglio delle pensioni e si apprestano a confezionarci la pensione integrativa.