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venerdì 5 dicembre 2008

Sabato prossimo 6 dicembre due manifestazioni, entrambe importanti.

Al mattino alle ore 9,30 un corteo partirà dallo stabilimento Thyssenkrupp

corso Regina Margherita 400 Torino a un anno esatto dall'omicidio di sette lavoratori,

da una strage creata e programmata dalla produzione e dal profitto padronale,

con la correità di quelle organizzazioni sindacali pronte a firmare di tutto

e a consentire turni e orari massacranti, con i lavoratori lasciati soli in balìa dell'inferno.

A un anno di distanza l'avvio di un processo con incriminazioni pesanti e adeguate

per i padroni della morte è sicuramente un fatto positivo ma che rischia di riprodurre una situazione

fin troppo nota e denunciata, ovvero l'abnegazione di una parte purtroppo minoritaria della

magistratura contrapposta ad uno scenario sociale devastante

anche perché soggiogato da forze politiche e sociali omologate e convergenti nella sottomissione

culturale e fisica al potere e nella rimozione, oscuramento e riproduzione di

tutte le più gravi contraddizioni.

Mentre è quotidiano l'elenco cadenzato e costante di nuovi omicidi sul lavoro, proprio in questi

giorni un'altra fabbrica molto simile alla Thyssen sta instradandosi in provincia

di Torino sulla via della dismissione e dell'abbandono.

Alla Teksid Aluminum di Carmagnola è stato da poco richiesta e prontamente concessa

una cigs in deroga per oltre 100 lavoratori che altro non è se non l'avvio di una procedura di

espulsione progressiva degli attuali circa mille lavoratori:

una scelta politica assolutamente indipendente dalla crisi finanziaria

conseguente alla decisione di non rinnovare impianti

e men che meno sistemi di sicurezza

ma di avviare lo stabilimento verso l'esaurimento.

I lavoratori di Carmagnola hanno probabilmente ancora alcuni "pochi" anni di lavoro,

nei quali lo scenario più probabile è uno stillicidio di fuoriuscite

con l'aumento proporzionale dei rischi e dello sfruttamento per chi resta.

E' una situazione fra tante, troppe.

Saremo in piazza il 6 dicembre per contrastare questi percorsi,

per agire ora e subito senza aspettare che altre tragedie si compiano.